(Quattro Castella, 25/08/2025) – La fama del Corteo matildico di Quattro Castella valica i confini nazionali.
Nei giorni scorsi, una delegazione del Comitato matildico guidata dal presidente Emidio Fantuzzi e dagli assessori comunali Danilo Morini e Daniela Campani, si è recata in Vallonia su invito degli organizzatori delle storiche Feste medievali di Bouillon portando così in terra belga il modello castellese di rievocazione delle gesta di Matilde di Canossa.
«Il nostro modello funziona ed è diventato ormai richiesto anche all’estero – commenta l’assessore comunale alla cultura Danilo Morini – Ciò che il Comitato ha fatto negli ultimi anni è davvero un salto di qualità che ha dato al Corteo matildico una nuova personalità e un’esperienza che, anche in queste occasioni, si conferma esportabile. Portare questo modello nelle terre che hanno dato le origini a Matilde è un modo di riallacciare, in un certo senso, un tessuto storico».
La delegazione castellese si è successivamente diretta all’abbazia di Notre Dame ad Orval e a Tintigny dove si trova il birrificio “Millevertus” che produce, tra le altre, la “Matildica” e la “Grancontessa”, la birra ufficiale del corteo matildico. Prima del ritorno a Quattro Castella c’è stato il tempo per visitare Chassepierre e, valicando il confine francese, il castello di Sedan e la città di Verdun sotto la cui cattedrale si troverebbero i resti di Goffredo “il barbuto” e Goffredo “il gobbo”, rispettivamente patrigno e primo marito di Matilde. Nel pomeriggio la toccante visita al cimitero americano della Grande Guerradi Romagne-sous-Montfaucon, un luogo di grande commozione e memoria.
«Quello con Bouillon è un rapporto ormai consolidato – aggiunge il presidente del Comitato matildico Emidio Fantuzzi – L’idea, condivisa anche con la sindaca Marie-Julie Nemery, è di siglare un patto d’amicizia il prossimo anno in occasione del 60esimo Corteo matildico. Questa visita in Lotaringia coglie in pieno lo spirito dello Statuto del Comitato: far conoscere Matilde e il nostro corteo in luoghi e territori dove la Grancontessa ha vissuto e lasciato il segno».