DOMENICO MONTANARI E’ TORNATO A CASA

(Quattro Castella, 24/10/2025) – Si chiamava Domenico Montanari, era figlio di una nota famiglia di contadini castellesi, a soli 19 anni intraprese la carriera militare che lo portò a partecipare a missioni anche in Africa e in Albania. Qui fu catturato dai nazisti e tradotto nel campo di concentramento di Mindstedt (GER) dove a soli 30 anni, nel 1943, morì prigioniero. Con una emozionante cerimonia oggi, venerdì 24 ottobre, la comunità di Quattro Castella ha riaccolto a casa Domenico Montanari, l’internato militare italiano (IMI) che, dopo essere stato sepolto per più di ottant’anni nel Cimitero Militare Italiano d’Onore ad Amburgo, grazie alla sinergia tra Comune di Quattro Castella, Istoreco, Esercito italiano e soprattutto grazie ai suoi nipoti, ha fatto ritorno a Quattro Castella nel cui cimitero riposerà ora accanto ai genitori e ai fratelli.

I resti di Domenico, dopo un passaggio davanti alla sua abitazione in via Giotto, sono arrivati in piazza Dante accompagnati dalle note del “Silenzio”. Ad attenderlo oltre ai parenti c’erano il sindaco di Quattro Castella Alberto Olmi, l’assessore comunale alla Cultura Danilo Morini e i rappresentanti delle forze dell’ordine: la comandante del Nucleo Operativo Radiomobile di Reggio Emila capitano Gloria Salvati, il comandante dei Carabinieri di Quattro Castella Giuseppe Basile, il comandante della Polizia locale Unione colline matildiche Luca Travaglioli e Domenico Di Sarno dell’Associazione nazionale Carabinieri. Presenti anche le assessore Sabrina Picchi e Daniela Campani, il consigliere comunale Luigi Baldi, Pamela Gambetti per Istoreco e gli alunni della classe IIIE della scuola media “Balletti” che hanno letto emozionanti pensieri e riflessioni e consegnato ai parenti di Domenico un “albero genealogico” con tutti i nomi della famiglia Montanari.

Dopo la benedizione del parroco di Quattro Castella don Sergio Pellati, è intervenuto il sindaco Alberto Olmi che ha voluto ricordare due “regali” che questa esperienza lascia alla comunità castellese.

«Il primo regalo – ha detto Alberto Olmi – è quello dei suoi famigliari che ci hanno voluto dire quanta cura merita ogni persona, specialmente la più debole. I nipoti di Domenico, quelli di Quattro Castella e quelli sparsi in altre zone d’Italia e d’Europa, si sono uniti e organizzati per riportarlo a casa. Questo gesto ci fa capire quanta cura meriti ogni vita, ogni esistenza anche la più “esanime” come le spoglie di un defunto. L’altro regalo straordinario ce lo hanno fatto gli studenti della scuola Balletti ricostruendo una storia, una biografia, immaginandosi un diario e le lettere dalla prigionia inviate da Domenico ai suoi genitori. Tutti noi abbiamo diritto che la nostra vita sia raccontata, che sia oggetto di attenzione e riflessione».«Poco meno di un anno fa – ha ricordato l’assessore Danilo Morini – ci siamo trovati davanti alla pietra d’inciampo posizionata davanti alla casa natale di Domenico per la Giornata della Memoria insieme ai suoi nipoti Roberto, Corrado, Mauro, Giuseppe e Giuseppina. Lì è nata l’idea di riportarlo a casa perché Domenico non aveva scelto di andare in Germania e di restare sepolto là. Grazie a Istoreco, che con grande pazienza e precisione ha ripercorso le tracce della sua vicenda fino a ritrovare il suo luogo di sepoltura e grazie ai parenti che hanno contribuito in modo decisivo a questo obiettivo, lo abbiamo portato a casa ricomponendo idealmente la sua famiglia».

Ora Domenico Montanari riposa al Cimitero di Quattro Castella accanto ai suoi famigliari e insieme alle lettere degli studenti raccolte in una “capsula del tempo” tumulata insieme ai suoi resti.

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