Stefano “Cisco” Bellotti

Stefano “Cisco” Bellotti nel ruolo di Enrico V

 

CURRICULUM

Stefano Bellotti, in arte Cisco (Carpi, 29 luglio 1968), è un cantautore italiano di musica folk rock. Il soprannome Cisco deriva dalla sua passione per il calcio. Infatti, tutte le volte che da ragazzo giocava a pallone con gli amici, indossava una maglietta con la scritta San Francisco, via via usuratasi fino a lasciare solo le ultime cinque lettere, per l’appunto Cisco.

Grande appassionato di musica fin da bambino, Cisco ha assimilato le canzoni e le musiche di molti cantautori italiani come Francesco Guccini, Lucio Dalla, Fabrizio De Andrè, Francesco De Gregori, Roberto Vecchioni, Enzo Jannacci e tanti altri, attraverso gli ascolti del fratello maggiore Marco Bellotti.

Ben presto Cisco ha scoperto, attraverso le amicizie, altri mondi sonori, primi su tutti i Beatles, poi di seguito Led Zeppelin, Deep Purple e Pink Floyd, di cui ancora oggi è un accanito ascoltatore nonché collezionista di vinili. Una grande scoperta per lui furono i The Pogues, che gli aprirono un mondo fatto di flauti, fisarmoniche e violini, ma rigorosamente suonati con verve punk ed energica.

A quel punto il mondo folk era un territorio immenso e inesplorato tutto da scoprire, partendo dal folk irlandese e britannico (Christy Moore, The Bothy Band, Planxty, Chieftains), passando per quello balcanico (Goran Bregovic, Cociani Orchestra), fino ad approdare al mondo latino (Les Négresses Vertes, Mano Negra, Manu Chao, Buena Vista), alle sonorità orientali e al “menestrello folk per antonomasia”, Bob Dylan.

A influenzare più di tutti la cultura di Cisco e la curiosità per le radici, sono stati i racconti dei nonni e degli anziani della famiglia sui partigiani, le storie del tempo di guerra e i canti in famiglia della madre ex mondina.

Un’altra costante che caratterizza la vita di Cisco è la voglia di viaggiare, che lo porta a intraprendere viaggi alla scoperta dell’Europa, visitando paesi del nord come Norvegia, Svezia, Danimarca, poi in macchina con gli amici attraverso Inghilterra, Scozia, Ungheria e Spagna. Fino ad arrivare al viaggio “che mi cambiò profondamente, culturalmente e musicalmente”: l’Irlanda.

Particolare è l’incontro che lo stesso Cisco descrive con il palco e il suo gruppo storico: i Modena City Ramblers. Nel febbraio del 1992, con i Ramblers formatisi da qualche mese, Cisco viene a conoscenza di un concerto che si terrà al Kalinka, un locale di Carpi, di un gruppo che suona musica irlandese in pieno stile The Pogues. Cisco, che in quel periodo “non aveva testa che per l’Irlanda si fionda nel locale e un po’ alticcio sale sul palco a cantare alcune canzoni del repertorio irlandese”, tra cui: Wild Rover, Irish Rover ed il cavallo di battaglia dei Pogues ‘If I Should Fall From Grace With God. Da quel momento Cisco diventa insieme ad Alberto Morselli uno dei due cantanti dei Modena City Ramblers. Successivamente con l’abbandono di Alberto, Cisco diviene l’unico cantante del gruppo.

In quel lasso di tempo Cisco realizza insieme alla band emiliana il demo tape d’esordio Combat Folk nel 1993 e 9 successivi album: Riportando tutto a casa (1994), La grande famiglia (1996), Terra e libertà (1997), Raccolti (1998), Fuori campo (1999), Radio Rebelde (2002), Gocce (2004), ¡Viva la vida, muera la muerte! (2004), fino a guidare l’operazione Appunti partigiani (2005). Con i Ramblers vende 700 000 dischi e colleziona oltre 1200 date in Italia e in Europa.

Nel frattempo continua a viaggiare. Fondamentale per Cisco fu inoltre il viaggio che fece in solitaria in Patagonia, sul finire del 1996. Viaggio che segnò profondamente il suo pensiero, inserendo un immaginario utopistico latinoamericano al suo modo di pensare tipico di un europeo occidentale.

Ci sono poi le trasferte insieme ai Ramblers. Tra le più significative: nel Sahara con i Saharawi nel 1996 e 1999, nel 1997 prima all’Avana per suonare in Piazza della Rivoluzione e poi in Bolivia per il trentennale della morte di Ernesto “Che” Guevara e infine i più recenti come la spedizione in Guatemala e Chiapas, per suonare tra le comunità zapatiste.

I viaggi di Cisco sono continuati anche dopo la fine del rapporto con i Ramblers: il viaggio in Tanzania per testimoniare la collaborazione con il CEFA di Bologna, per l’inaugurazione di una latteria a Njombe in una delle zone più povere del paese (documentato sul DVD allegato all’album Il Mulo); oppure in Romania a seguire i progetti dell’associazione IBO Italia, che collabora con i ragazzi di strada nel piccolo paese di Panciu.

Infine, il tradizionale viaggio di Cisco sul Treno della Memoria, che ogni anno accompagna centinaia di studenti emiliani al campo di concentramento di Auschwitz e al campo di sterminio di Birkenau.

Nello stesso periodo Cisco trova il tempo per collaborare con il gruppo di amici aretini della Casa del Vento, molto affini ai Ramblers sia come canzoni, tematiche e suoni. Da questa collaborazione nasce l’album Novecento nel 2001, ispirato al famoso film di Bernardo Bertolucci e agli avvenimenti sociali e culturali che sconvolgevano il mondo in quel periodo. Alla pubblicazione dell’album è seguito un tour insieme alla Casa del Vento. Cisco abbandona i Ramblers sul finire del 2005.

«Dopo quattordici anni di canzoni, palchi, viaggi ed esperienze condivise, per scelte di vita ed esigenze personali, Stefano “Cisco” Bellotti ha deciso di prendere un’altra strada rispetto a quella dei Modena City Ramblers. Dopo un lungo periodo di riflessioni e confronto, in completo accordo, rendiamo pubblica questa decisione. Nulla di ciò che è stato fatto assieme andrà perduto e rappresenta un patrimonio comune».

Con queste parole il 18 novembre 2005 i Modena City Ramblers annunciano la “separazione” con Stefano Cisco Bellotti, che dichiara di voler prendersi qualche mese di pausa.

Dopo alcune collaborazioni nella realizzazione di dischi con altri artisti (come la Casa del vento e i Fiamma Fumana) si dedica alla incisione del suo primo disco da solista, intitolato La lunga notte e uscito il 1º settembre 2006.

Il 27 ottobre 2007 registra il tutto esaurito nella data conclusiva del Venite a Vedere Tour, presso l’auditorium Puecher di Milano. In questa occasione il cantautore di Carpi presenta una band di 6 elementi, tra i quali spicca il nome di Francesco Magnelli (già tastierista dei CCCP). Durante un concerto lungo più di due ore, Cisco dà segno di una profonda maturazione personale, originalità stilistica e ricercatezza dei suoni, che passano da sonorità gitane a vere e proprie canzoni d’autore.

L’8 gennaio 2008 Cisco diventa padre di Ettore Olmo Bellotti (al quale dedica la canzone Olmo dell’album Il mulo) e si divide tra l’Emilia e la Ciociaria, terra di cui è originaria la sua compagna Chiara.

Nel marzo 2008 annuncia l’inizio delle registrazioni del nuovo album dal titolo Il mulo, pubblicato il 5 settembre 2008. Il tema principale è la testardaggine, con la quale questo animale cerca una strada tutta sua, senza seguire le mode, senza cadere nella superficialità dell’apparire, continuando a resistere ai calci e alle bastonate che ogni giorno riceve. Il mulo trova nelle piccole soddisfazioni quotidiane quell’entusiasmo per “fregarsene” ed andare sempre avanti, con positiva cocciutaggine. In altre parole è l’esempio che ogni essere umano dovrebbero seguire. Nel nuovo disco Cisco ritrova i ritmi e la gioia per cantare al meglio la sua musica. Grande importanza avranno le collaborazioni nella fase di composizione con Giovanni Rubbiani (ex Modena City Ramblers) e di Francesco Magnelli (ex CSI).

Il 22 settembre 2008 Cisco si esibisce per la prima volta insieme ai Nomadi. L’evento avviene a Torino davanti ad un Palavela esaurito. Per l’occasione Cisco si cimenta in una Bella ciao in duetto con Danilo Sacco, poi nell’Atomica cinese, brano di Francesco Guccini che Cisco aveva riproposto insieme ai Ramblers per il tributo ad Augusto Daolio e in un’inedita lunghissima versione di Io vagabondo.

« Credo sia stato un bel banco di prova e un buon “esperimento musical-sociologico” tenere la piazza, anche se per non molto tempo, 6-7 minuti, con un canto vocale ritmato su di un tamburo».

Con queste parole Cisco descrive la sua esibizione durante il Concerto del Primo Maggio a Roma nel 2009. Si esibisce con il solo ausilio del bodhran (che riporta sul fianco la vistosa scritta W CiscoVox) davanti ad un pubblico di 800 000 persone. Esegue in ordine Terra Rossa, Contessa e I Cento Passi.

Il 9 novembre 2009 nasce Bianca, la secondogenita della famiglia Bellotti.

L’11 dicembre 2009 esce l’album live Dal vivo – Volume Uno. Il motivo principale che ha spinto Cisco alla realizzazione di un album live è “che dopo sei album in studio registrati negli ultimi otto anni e dopo le diverse esperienze passate, dalla crescita con i Ramblesrs con la realizzazione di tre album in tre anni, al disco progettato con la Casa del Vento, fino ad arrivare all’inizio della carriera solista con un paio di album in studio, la dimensione che ancora preferisco è quella live in tutte le sue forme.

Mi piacciono le calde serate in acustico chitarra voce e bodhran o in trio con Giovanni e Alberto, oppure con la band al completo in spettacoli teatrali o feste di piazza. Consideriamo anche le innumerevoli collaborazioni nate lungo la strada, come ad esempio quella con gli amici della Bandabardò, oppure le serate speciali passate insieme al grande Enzo Avitabile o con un compagno di viaggio “particolare” come Francesco Magnelli con il quale condivido spesso palco, idee, canzoni e non ultimo lo spettacolo Stazioni Lunari. Penso anche alle serate improvvisate insieme all’Orchestra Multietnica d’Arezzo, dove sono nate versioni uniche di vecchi cavalli di battaglia o anche a quel concerto di Rovereto, dove a sorpresa sale sul palco Massimo Bubola e duettiamo su un brano storico del suo repertorio.

Ecco perché mi è venuto in mente di realizzare un disco live che potesse rappresentare un po’ tutti questi aspetti artistici, collaborazioni comprese, ovviamente scegliendo e lavorando il materiale più adatto perché purtroppo non tutto è stato registrato.

Quindi quello che avete tra le mani non è un classico disco live registrato durante una serata speciale del tour, ma un montaggio del meglio di più eventi e di varie serate, che cerca di rappresentare un percorso cominciato alcuni anni fa, con l’uscita da un gruppo come i Modena City Ramblers e che prosegue con nuovi compagni di viaggio, affondando però le proprie radici musicali ed intellettuali in un passato e in un repertorio comune.

Per finire abbiamo cercato di rappresentare con questo disco le varie anime di tutti i progetti realizzati in questi anni con un limite oggettivo di tempo e spazio nonostante il doppio CD e il quadruplo vinile”.

Dal dicembre 2009 è in tour con Giovanni Rubbiani e Alberto Cottica con il tour ’40 anni, storie di Ramblers, d’innocenza, d’esperienza.

Lo spettacolo 40 anni – storie di Ramblers, d’innocenza, d’esperienza prende il via a febbraio 2010 e vede protagonisti sul palco Stefano “Cisco” Bellotti (voce, bodhran e chitarra), Giovanni Rubbiani (chitarre) e Alberto Cottica (fisarmonica e tastiere), tre dei fondatori dei Modena City Ramblers, in uno spettacolo inedito.

Quarant’anni è un titolo molto significativo, in quanto è già titolo di una famosa canzone dei Modena City Ramblers ed è l’età dei protagonisti, quell’età da prendere come punto di rilancio e riprogettazione.

L’afflusso alle date ha dimostrato che l’interesse per questa nuova-vecchia formazione è vivo ed intenso. Racconti, frammenti ed emozioni legati all’essenza della melodia e del testo e a quella rilettura del folk irlandese prima e internazionale poi che ha reso il percorso dei Modena City Ramblers così importante nel quadro musicale italiano.

Il 23 aprile 2010 nell’auditorium polivalente a Fiera di Primiero, in provincia di Trento, si è tenuto il primo concerto di Fatica da coltivare, uno spettacolo frutto della collaborazione tra Cisco e il Coro delle Mondine di Novi. “Un vero e proprio viaggio tra canti di lavoro, fatica e sudore, lotta e resistenza, dolore e Amore!”, come cita lo stesso Cisco.

Cisco e la sua band, impreziosita per l’occasione da Francesco Magnelli, incrocia il suo repertorio con la straordinaria capacità evocativa e di impatto del coro delle Mondine di Novi: un coro che affonda le sue radici nella storia e nella società del nostro paese.

Il 25 aprile 2011 il cantautore è stato insignito del Premio Renato Benedetto Fabrizi nella sezione “arte”. Il premio è istituito dalla sezione ANPI di Osimo in provincia di Ancona ed è dedicato alla memoria dell’antifascista osimano Renato Benedetto Fabrizi. Viene assegnato a persone che abbiano partecipato alla lotta di liberazione o alla loro memoria e a persone che, nel quadro della loro attività, si siano distinte nel campo dell’editoria, della ricerca storica, della multimedialità su argomenti attinenti all’antifascismo, la Resistenza, la Costituzione e i diritti umani.

Il 25 giugno 2012 Cisco si esibisce allo Stadio Renato Dall’Ara in occasione del concerto Emilia: live; un evento organizzato per raccogliere fondi destinati ad aiutare le popolazioni colpite dal sisma insieme a i Modena City Ramblers: suonano i due brani Viva la Vida e I Cento Passi in cui Cisco duetta con Davide Morandi.